fisioterapia e prevenzione

Anche nel caso di un semplice mal di schiena, una tra le patologie più frequenti e recidivanti, è importante che il paziente adotti fin da subito posture e passaggi di postura corretti (prevenzione secondaria). Alla fine del ciclo di trattamento, quando il paziente dovrebbe essere in grado di distinguere i comportamenti che giovano al mantenimento del suo stato di salute e quelli che lo danneggiano, chiedo sempre di continuare a praticare a casa gli esercizi che ha imparato nel corso del trattamento (prevenzione terziaria). La mia richiesta ha anche un secondo scopo, vale a dire renderlo attivo nella diffusione della prevenzione primaria di questa patologia all’interno del nucleo familiare (per es. nei confronti del coniuge, del partner, dei figli adolescenti, dei nonni….), promuovendo l’uso di posture e movimenti che tutelano la fisiologia e l’anatomia della colonna vertebrale. Un suggerimento: annotatevi questi termini... magari nell’agenda telefonica sotto la “P”:
prevenzione primaria=modificazione dei comportamenti potenzialmente responsabili dello sviluppo di una patologia;
prevenzione secondaria=modificazione dei comportamenti potenzialmente responsabili dell’evoluzione di una patologia;
prevenzione terziaria=modificazione dei comportamenti potenzialmente responsabili della ricaduta in una patologia.



1 commento:

glo ha detto...

Alcuni miei pazienti, dopo aver superato la fase acuta, hanno deciso di affrontare la lombalgia e la cervicalgia con dei trattamenti preventivi.In generale quando si tratta di un'unica patologia può bastare un trattamento ogni 20-30 giorni mentre se i problemi sono diffusi, è necessario fare degli incontri più frequenti. In questo modo il paziente è motivato a non "dimenticare" il suo problema e ad eseguire costantemente gli esercizi prescrittigli a casa.